(1926 – 2013)
Frequenta il Ginnasio al Liceo Torquato Tasso; ma presto, suggestionato dalla lettura dei romanzi di Emilio Salgari, passa all’Istituto Nautico Marcantonio Colonna di Ostia. Si diploma Capitano di Lungo Corso nel 1946 e, dopo un periodo di addestramento all’Accademia Navale di Livorno, dal 1947 al 1950 presta servizio nella Marina Militare come ufficiale di complemento, raggiungendo il grado di sottotenente di vascello.
Nel 1951 si imbarca sulla petroliera Rapallo dell’Agip e naviga con la Marina Mercantile fino al 1954: durante il suo ultimo imbarco sulla petroliera Driade traccia i primi schizzi a penna con scene della vita di bordo. Nel 1955 si trasferisce con la famiglia a Rapallo e, mentre รจ in attesa di imbarco, collabora โquasi per scherzoโ, comโegli racconta, con il pittore e stilista Gianni Badini di Santa Margherita Ligure al disegno e allo stampaggio in serigrafia di stoffe e tessuti per arredamento.
Collaborerร per due anni. La lettura delle opere di Kafka, le cui emozioni trasferisce in disegni, e l’incontro con Emanuele Luzzati lo inducono a lasciare il mare e a dedicarsi alla figurazione. Nel 1957, a Genova, al numero 3 di piazza Corvetto, con Dario Bernazzoli, Marco Biassoni ed Ettore Veruggio dร vita allo Studio Grafico Firma. Lo studio apre anche una sede a Roma: vi operano Luzzati, Gianni Polidori e altri.
Lavora per la grande industria: Shell, per la cui rivista disegna la sua prima copertina, Esso, Italsider, Olivetti. Nel 1959 scopre la pittura: dopo un viaggio in Spagna compone una serie di dipinti a olio sulla tauromachia.
Nel 1962, a Mosca, al Parco Sokolnikij, invitato con altri quattordici pittori alla Prima Mostra dell’Industria Italiana in Russia, espone una grande tela sul mondo del lavoro: le opere sono collocate in un originale locale circolare ideato da Bruno Munari. Di ritorno dalla Russia, sotto la spinta di una forte istanza libertaria, si dedica, prediligendo la tecnica della tempera, alla โpittura storicaโ, rievocando personaggi ed episodi del movimento anarchico.
Nel 1969, a Milano, tiene la sua prima personale alla Galleria del Naviglio. Concluso, nel 1979, il ciclo sull’anarchia, con il 1980 affronta, con una tecnica mista โtempera e collageโ, il ritratto: scrittori, pensatori, poeti, letterati, attori (tra gli ultimi, Gilberto Govi). Con il 1982 dedica un ciclo di opere allโaffondamento del Titanic e con il 1990 alla fine dei Romanov. Sullโiniziale esclusivo interesse per lโuomo e lโavvenimento, per lโepisodio, evidenziato da una elaborata e doviziosa sottolineatura di elementi ambientali e decorativi, liberty, prevale man mano quello per lo spazio, per la struttura, per l’architettura della composizione. I colori, scelti con meticolosa scrupolositร , risultano volutamente piatti, creatori di una prospettiva โnon rinascimentaleโ, come ama dire, distribuiti attraverso campiture parallele, serratamente procedenti dal chiaro allo scuro. Per le ascendenze, cita Mondrian, Paul Klee e Ben Shahn.